venerdì 23 settembre 2011

Chiudiamo ufficialmente la sessione di esami.

Immaginate che sia una di quei presentatori che conduce reality scadenti a dirvi ciò. Immaginate, di esservi tolti un grande peso dalle spalle e che riusciate a saltare liberi. Immaginate che, magicamente, abbiate più pastelli per completare il vostro disegno!
Ecco la sensazione di aver dato l'ultimo esame.
Perchè la tesi sì è davvero l'ultimo passo. Ma l'ultimo esame vuol dire "ok non avrò più quella routine alle 9 lezione e fino alle 18 si sta in Acca". Tornare a casa dopo una lezione di incisione sporchi e con un odore di acidi, benzina e quant'altro.
Progettare grafiche per depliant, manifesti, libri e scherzare quando si è in aula computer.
Un edificio molto brutto da fuori, un organizzazione pessima, laboratori pressochè inesistenti. Ma la gente che vive quella realtà è insuperabile. Gente semplice con tanti ideali (ovvio chi più chi meno, e chi senza ma quelle persone non vanno nemmeno menzionate).
Muri verdi e le porte arancioni, termosifoni verdi che emettono meno calore.
Strane leggende che circolano su ex studenti che portarono pack incollati con scotch, e l'ascensore segreto che nessuno mai utilizza!
Inventarsi un campionato di fantacalciocazzate, per segnarsi le cavolate più cavolate dette dai prof e farne barzelletta per un intera settimana.
L'ansia dei giorni prima di un esame a chiedersi sconclusionatamente cosa ci sia da fare, se si ha studiato abbastanza. Arrivare il giorno dell'esame e vedere facce un po' spaesate, anime che ripetono "non so niente non so niente" qualcuno che cerca solo un gesto d'affetto per essere rassicurato, altri che tranquillamente parlano dell'inferno che gli attende.
Tante situazioni ormai diventate quotidiane e se vogliamo anche una specie di gerarchia, ma non di quelle di potere, basata piuttosto sul rispetto reciproco.
Piccole quotidianità, come la pausa alle 5 a prendersi un caffè, la pizza a mezzogiorno fatta portare direttamente in Acca, il tragitto fino alla stazione, e le varie imitazioni di compagni in situazioni tanto assurde che Dalì si perderebbe!
Insomma l'accademia per quanto pessima era, era un vero spasso, se tornassi indietro non credo cambierei.
Stare a Novara mi è servito davvero tanto, e credo di essere cambiata cresciuta e maturata molto.
Devo ringraziare le persone che ho avuto attorno in questi anni, che mi han fatto conoscere un'altra me stessa (una Susi che sa sempre tutto).
Ringrazio quelli del mio corso, perchè sono stati i miei compagni di viaggio nel bene e nel male, coloro cui raccontarsi le cavolate (come inventarsi un campionato di cazzate), ma anche momenti di estrema serietà. Come ho detto eravamo tutti sulla stessa nave.
Ringrazio quelli un anno più avanti, perchè sono stati dei piccoli maestri nel farci scoprire i più intimi segreti dell'acme e come aggirare il "sistema".Poi perchè vegliavano alle volte distrattamente su di noi. Inventori di nuovi giochi da fare in pausa.
Ringrazio quelli di un(e anche due) anno indietro, perchè sono stata la loro maestra e perchè io ho imparato da loro. Ho svelato gli usi e costumi dell'accademia e le svariate leggende sugli strani abitanti che la abitano. E perchè mi dicono "come faremo senza di te".
Ringrazio alcuni(altri son proprio da buttar via) prof. Che mi hanno insegnato davvero molto e non solo a livello scolastico, ma anche a livello umano e concettuale.
Insomma è finita gente, niente Acme2 la vendetta del Briciolone (ahahahah) ora ci dedichiamo alla tesi e al futuro,forse ho ambizioni troppo alte, ma sognare non è un reato no?

Grazie a tutti.

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