martedì 24 aprile 2012

Superman


Conosciuto anche come Nembo Kid, uno di quei classici supereroi senza macchia e senza alcun timore, che il nuovo continente ha sfornato negli ultimi 100 anni.
Spesso considerato il supereroe per antonomasia, con il suo ricciolino che gli ricade sulle tempie e l'aria un po' sfigata quando veste i panni del normalissimo Clark Kent.
Trattato il più delle volte con una certa superficialità, lui ha i super poteri può tutto e fa il bravo della situazione, combatte i cattivi e i supercattivi; qualche volta riportando ferite, ma nulla di eccezionale.
Ma chi è veramente Superman? Un super uomo, certo perchè ha poteri che noi comuni umani non abbiamo, non possiamo andare in giro volando e non possiamo sollevare i camion. Non è un super uomo solo per questi motivi, lui può essere considerato super perchè i suoi poteri li usa per il bene altrui.
Ammettiamolo con i poteri di Superman, perchè dovremmo aiutare gli altri? Potremo usarli a nostro piacimento e governare sull'intero pianeta.
Ma lui, Clark Kent non lo fa.
Lui è cosciente di quei poteri che le persone comuni non hanno, sa anche che i suoi poteri su Crypton era qualcosa di normale, ed è forse proprio questa sua consapevolezza a salvarlo dal "lato oscuro".
Poi c'è la fortezza delle solitudine, situata al polo nord.
Certamente ha una location e un nome molto altisonante, e questo rende la vicenda del nostro supereroe ancora più avvincente.
Superman è solo? Sì lo è. Per quello che ha una fortezza della solitudine, perchè lì può essere normale, forse piange e urla. Non può farlo mentre è in servizio come supereroe, daltronde chi si fiderebbe più di un supereroe che piagnucola e che magari ha qualche problema esistenziale?
Allora lui và nella sua fortezza lontano da tutti, quel posto dal nome così altisonante. E cade sulle sue ginocchia e piange.
Nessuno può capirlo, probabilmente non vuole nemmeno essere capito.
Lui ha un dono, quello di essere superiore oggettivamente a tutti. Può far cose che gli altri non possono fare e può aiutare.
Superman ha scelto la strada più difficile nella vita, quella di essere altruista e non ricevere nemmeno un grazie perchè, quello del supereroe è diventato un mestiere. 

martedì 17 aprile 2012

Foto ricevute.Racconti di Capitan Poppa

Qualche tempo fa ricevetti da un caro amico delle foto di quando ancora mi chiamavo Topina.
Ricordo bene quel giorno e quel periodo.
Frequentavo le elementari, ero una bambina molto solare e un "attacca bottone" come diceva sempre mia nonna, bè forse non tutti sanno cosa voglia dire; un attacca bottone è una persona che fa amicizia e che parla con tutti.
Da piccola quando giocavo al parco, facevo amicizia molto facilmente forse ero un po' invadente, ma era divertente così.
In questa foto sono a casa del Gigi, ricordo che fui invitata a casa sua un pomeriggio dopo la scuola per andare a giocare, mi divertii molto quel pomeriggio, a vedere la cameretta di un amico i suoi disegni e poi a giocare.
Non mi importava che fossi andata a casa di un maschio.
Il giorno seguente tutte le mie compagne di classe mi fecero il terzo grado, perchè ero stata a casa di un maschio e a quanto pare era inammissibile! Per loro era qualcosa di strano, che forse non si doveva fare.
Nonostante ciò dopo questa mia uscita, anche le altre bambine nei giorni seguenti andarono da lui a giocare e fare i compiti.

Morale della storia, son sempre stata una cattiva ragazza :D


venerdì 13 aprile 2012

Mi dica la cosa più folle che ha fatto. Racconti di Capitan Poppa

Mercoledì 11, nonostante la pioggia si parte per i mari dell'est per un primo colloquio.
La navigazione è lunga e i pensieri sono tanti.
Là, tensione e ansia scompaiono dal momento che metto piede nel porto, le guardie mi fan lasciare nome e cognome e mi indicano la strada. Mi fanno attendere per un po' e poi si comincia il colloquio.
Tante domande come fosse un interrogatorio.
Rispondo tranquillamente, mi dicono che sono una persona davvero decisa e si sorprendono quando affermo di essere una persona malinconica, "non si direbbe" dice.
Dopo circa un'oretta finisce il colloquio, mi dicono che settimana prossima riceverò un telegramma che mi dirà se potrò di nuovo andare in quel porto o se la mia avventura finisce qua.
Chissà.

martedì 10 aprile 2012

Subbuglio. Racconti di Capitan Poppa

C'è il mare mosso, un po' per tutti ultimamente. Sarà che il brutto tempo non affatto a favore e che siamo tornati a temperature autunnali, ma questo tipo di subbuglio non è di quelli che può rovesciare la nave di esperti pirati.
Cambiamenti, tantissimi cambiamenti e le festività pasquali ce li hanno serviti in dolci uova di cioccolato.
Bè i miei compagni stan passando diverse avventure, Bell'Ammiraglio nei mari inglesi alle prese con un ciurma completamente nuova, e MotMot che cerca un'altro attracco dove navigare, si vede che c'è gentaglia lì dove sta.

Per quanto mi riguarda, ho avuto diversi trascorsi.
Negativi, per quanto riguardo la perdita di qualcuno a cui tenevo, particolarmente a cui ogni notte và il mio pensiero.
Positivi, mi è stato dato permesso di navigazione nei mari dell'Est per un giorno, ossia domani.
Positivi-Negativi, pensieri confusi, molto confusi su una situazione che prima o poi sarebbe accaduta, era inevitabile e poi con uno scenario come le luci sull'acqua era il momento migliore. Però ci sono i dubbi dei giorni avvenire. I perchè i se e i ma.. Tante cose che sommate a tutte le altre che stanno accadendo rende tutto difficile.

Già è criptico quello che ho scritto, ma deve essere così.

mercoledì 4 aprile 2012

Tutti in gita per lavoro!

Considerato che ahimè la vita và avanti e che fortunatamente non mi capitano solo sfighe nella mia vita.. Oggi sono andata a milano (più precisamente alla redazione del settimanale A), per un'intervista. Dovete sapere che il settimanale in questione collabora con diverse aziende in Italia, e diciamo che valuta le persone con talento e cerca di combattere le raccomandazioni. Questo è il loro slogan.
Comunque io ed altri chiamati dalla rivista, ci ritroviamo tutti lì per un'intervista, che verrà poi pubblicata su web. Una di quelle interviste video che dove chiedono, cosa pensi del mondo cosa farai, eccetera eccetera. Dopo i primi imbarazzi, e la paura di muoversi dal proprio spazio, lo staff si rivela molto gentile cercando di farci sentire a nostro agio, e puntando perennemente una videocamera addosso.
Uno per uno ci sottoponiamo a questa intervista, in piedi guardando dritti in camera e assaliti da un iniziale panico. 
Si fa un giro per la redazione, come fossimo in gita. Ci fanno vedere dove e da chi vengono scritti gli articoli, chi seleziona le foto, insomma tutti gli elementi per una rivista (eccetto i grafici un po' nascosti dietro i monitor e dagli occhi stanchi).
Ci offrono il pranzo, si parla in modo più rilassato.
Si parla tutti insieme, siamo tutti comunque sulla stessa barca; giovani con tanti sogni ma con le porte chiuse.
Si ride si scherza, ci si scambia i contatti. Insomma è come se non fossimo poi così sconosciuti. 
Torno a casa, e chissà perchè qualcuno aveva dimenticato una scatola di sale sul treno... Intanto il mio cellulare si è scaricato definitivamente e rimane spento fino al ritorno a casa.
Un'oretta fa vedo un messaggio, di quelli che dicono che mentre il cellulare era irrangiungibile. 
Il prefisso era 0422   :)

martedì 3 aprile 2012

Foto che parlano

Diceva un mio professore, che dalle foto si può vedere lo stato d'animo del fotografo.






credo avesse ragione.